Google Beam rivoluziona le videoconferenze: ecco il nuovo sistema 3D in arrivo con HP

redazione

Google alza il sipario su uno dei progetti tecnologici più ambiziosi degli ultimi anni: da Project Starline nasce Google Beam, una rivoluzionaria piattaforma per videoconferenze tridimensionali che promette di eliminare ogni barriera tra remoto e presenza fisica.

Annunciata ufficialmente durante la conferenza Google I/O 2025, Google Beam è frutto di una collaborazione con HP e rappresenta la prima versione commerciale di una tecnologia che, fino a poco tempo fa, sembrava uscita da un film di fantascienza.

Google Beam rivoluziona le videoconferenze

Cos’è Google Beam e come funziona

L’obiettivo di Google Beam è semplice ma ambizioso: ricreare la presenza fisica di una persona a distanza, dando l’illusione che sia seduta proprio di fronte a te. Il sistema utilizza un set sofisticato di telecamere, sensori, tracciamento oculare e algoritmi di rendering 3D in tempo reale per trasformare un video bidimensionale in un modello 3D fotorealistico, visibile su un grande schermo ad alta definizione.

Come riportato da The Verge e TechCrunch, la nuova versione è molto più compatta rispetto al prototipo originale e punta a una distribuzione su larga scala nelle aziende, dove l’effetto “presenza realistica” può fare la differenza in ambiti come consulenza, medicina, formazione e negoziazione.

Un progetto che evolve: da Starline a Beam

Il Project Starline era stato presentato per la prima volta da Google nel 2021 come una tecnologia sperimentale, ma solo pochi addetti ai lavori avevano avuto modo di testarla. Tra questi, il giornalista di Wired che nel 2023 raccontò di aver “quasi afferrato una mela tesa da un interlocutore virtuale”. Oggi, con Google Beam, quella stessa tecnologia si concretizza in una soluzione pronta per il mercato.

L’integrazione è già garantita con Google Meet, ma Google ha annunciato anche la compatibilità con Zoom, aprendo le porte a una massima interoperabilità con le piattaforme di videoconferenza più usate al mondo.

Il futuro delle videoconferenze aziendali

Google Beam si rivolge principalmente a un’utenza business. Tra le aziende che hanno già testato o mostrato interesse per il nuovo dispositivo ci sono Deloitte, Salesforce, Citadel, NEC, Duolingo, Recruit e Hackensack Meridian Health. Si tratta di realtà attive in settori che spaziano dalla consulenza alla sanità, fino all’istruzione digitale.

Secondo gli esperti, il potenziale di Beam non si limita a riunioni più coinvolgenti: può aprire nuovi scenari per telemedicina, onboarding virtuale, formazione immersiva e esperienze ibride iperrealistiche.

Quando arriverà Google Beam?

Google non ha ancora fornito una data esatta di rilascio, ma ha assicurato che il lancio commerciale avverrà “presto”. L’accordo con HP sarà decisivo per la produzione, distribuzione e assistenza del dispositivo, che richiederà hardware dedicato ma con dimensioni ridotte rispetto ai prototipi iniziali.


In sintesi

Google Beam rappresenta un passo rivoluzionario nel campo della comunicazione visiva, con l’ambizione di trasformare le videoconferenze in esperienze reali e immersive. Un progetto che si concretizza grazie a anni di ricerca, collaborazione industriale e visione strategica.

Per seguire gli aggiornamenti ufficiali, è consigliabile monitorare il blog di Google e fonti autorevoli come Wired, Engadget e Bloomberg Tech, che hanno già iniziato a raccontare le prime demo del sistema.

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